MESTÈE E LAURÀ DE MILAN
Vecchi Mestieri in Città
Milano è così cambiata tanto che questi mestieri iniziano ad essere solo un vecchio ricordo. Qui i più famosi o che sicuramente si è, anche solo una volta, sentiti nominare.
Per una ragione pratica, i mestieri sono qui presentati in ordine alfabetico.
I CIAPARATT
Gli acchiappatopi! Nulla da aggiungere se non pensare che fosse un mestiere richiesto, specialmente nelle zone più rurali. E' con l'avanzare del tempo che il termine viene utilizzato per indicare una persone di poco conto.
EL FIRONATT
Era
il venditore di collane di castagne cotte al forno che, ancora oggi, si
può incontrare d'autunno durante fiere o sagre di paese. I fironàtt
arrivavano dal Cuneese e per attirare i clienti organizzavano una
piccola lotteria: estraendo tre numeri da un sacchetto si potevano
vincere altre castagne.
EL
MOLETTA
Per una ragione pratica, i mestieri sono qui presentati in ordine alfabetico.
L'ANCIOATT
Ancioatt
significa acciugaio, deriva dal francese anchois, acciuga. Nei tempi
passati l'acciugaio se ne andava in giro con il suo carrettino carico
di latte e barili d'acciughe, aringhe, gridando l'alta
qualità dei suoi prodotti per cortili, strade e marcati. Oggi questa
figura è ancora presente sui mercati ambulanti, solamente vende
anche olive, capperi, alici, sgombri e tonno sott'olio, tenendo di
ognuno poche marche.
EL
BAGAT
Era
il calzolaio Si usavano
abitualmente anche ciabatte di pelle, chiuse sulla punta. Pertanto il
calzolaio era detto anche sciavatin.
EL BRUMISTA
EL BRUMISTA
El
brumista era l'autista di carrozze adibite a trasporto pubblico - privato.
Il nome deriva dall'inglese "brougham", dal nome di lord Brougham (1778-1868), inventore di carrozze che ne lanciò la moda.
Il nome deriva dall'inglese "brougham", dal nome di lord Brougham (1778-1868), inventore di carrozze che ne lanciò la moda.
El
brumista e l'american - Storiella
in versi di Giovanni Barrella.
Il
brumista porta in giro per Milano un turista americano e a tutto
quello che gli si fa vedere l'americano risponde “ah noi in America
lo facciamo meglio” oppure “da noi in America è più grande”.
Quando però passa davanti al Duomo di Milano rimane sbalordito per
la bellezza e chiede al brumista: “Cos'è questa meraviglia?” A
quel punto il brumista risponde: “Cossa 'l voeur mai che
sappia?..Son passaa stamattina e 'l gh'era nò!”
I CIAPARATT
Gli acchiappatopi! Nulla da aggiungere se non pensare che fosse un mestiere richiesto, specialmente nelle zone più rurali. E' con l'avanzare del tempo che il termine viene utilizzato per indicare una persone di poco conto.
EL FIRONATT
Esistevano
anche i Maronatt che dal lago Maggiore scendevano a vendere le castagne
arrosto dentro imbuti di carta e i venditori di straccadent, castagne
peste lessate con sale e semi di finocchio, chiamate anche caramelle
degli studenti perché venivano vendute all'uscita delle scuole.
EL
GIASEE
Prima
dell'invenzione dei frigoriferi, nelle case i cibi venivano
conservati grazie alle ghiacciaie, cioè dei mobiletti in legno,
rivestiti all'interno con sughero e zinco. Qui andavano inseriti
blocchi di ghiaccio, lunghi quasi un metro, per tenere in fresco gli
alimenti. El giasee trasportava questi blocchi a domicilio su un
carretto.
EL
MAGNAN
Era
il riparatore di paioli in rame, pentole e tegami. Spesso si presentava
sporco ai clienti a causa del suo lavoro. Da qui il detto “Tenc
come on magnan” (Nero come uno stagnaro).
Ogni
magnan loda la sua bolgia: la borsa in pelle attaccata in vita dove il magnano
riponeva i minuti attrezzi. Il rame era il metallo più indicato a causa dell'ottima conducibilità termica. Soggetto a rapida usura, alcune volte i fori non potevano essere stagnati, ma richiedevano rappezzature ribattute e saldate a freddo con martello.
Il
moletta era l'arrotino, che un tempo girava per i paesi e le strade
di Milano con una mola a pedale caricata su una carretta di legno,
fermandosi ad arrotare coltelli e forbici, man mano che gli venivano
affidati per “ona molada”. Spesso utilizzava una bicicletta
modificata che, quando si fermava, veniva alzata su un cavalletto e
con i pedali si faceva girare la mola per affilare le lame.
L'arrotino soleva ripulire le lame in uno straccio che penzolava dal
carretto ed era sempre sudicio e tagliuzzato.
Era
il pasticciere-fornaio. Offellee è una forma contratta dal francese
oeuf e lait (uova e latte). L'offella milanese, stando a una ricetta
del Quattrocento, era una ciambella o pasticcino, fatto di pasta
frolla cotta al forno, impastata con chiara d'uovo, uva passa,
cannella, zenzero e zafferano.
“Offellee
fa el tò mestee!” Il proverbio è usato per invitare una persona a
non imbarcarsi in compiti al di fuori delle personali competenze per
evitare figuracce.
I PICCASASS
Spaccapietre. A colpi di mazze e picconi spaccavano pietre e rocce. Ma anche a colpi di martello e scalpello, modellavano marmi e graniti per ricavarne accessori e particolari per l'edilizia. Il piccasass doveva conoscere molto bene i materiali da lavorare, identificare linee di taglio e venature, l'uso degli attrezzi ed essere abile nel ricavare dal materiale lapideo disponibile, più manufatti possibili. Spaccapietre erano anche i Rizzaditt, esperti professionisti che realizzavano spesso con sassi di fiume, le massicciate stradali, la famosa Rizzada.
I PICCASASS
Spaccapietre. A colpi di mazze e picconi spaccavano pietre e rocce. Ma anche a colpi di martello e scalpello, modellavano marmi e graniti per ricavarne accessori e particolari per l'edilizia. Il piccasass doveva conoscere molto bene i materiali da lavorare, identificare linee di taglio e venature, l'uso degli attrezzi ed essere abile nel ricavare dal materiale lapideo disponibile, più manufatti possibili. Spaccapietre erano anche i Rizzaditt, esperti professionisti che realizzavano spesso con sassi di fiume, le massicciate stradali, la famosa Rizzada.
Si trattava di una professione artigiana molto diffusa e di grande tradizione nei territori ducali. Le produzione delle selle era quasi una vera e propria arte. Si confezionavano anche finimenti, fruste e accessori per cavalli e carrozze.
EL SPIZIEE
Era
lo speziale, l'odierno farmacista, che spesso confezionava
personalmente le medicine.Lo speziale studiava e utilizzava spesso ingredienti botanici per la sua produzione.
EL STRASCEE
Era colui che ritirava stracci o altro materiale di scarto, lasciando in cambio altri oggetti. Girava per i cortili delle case di ringhiera due volte l'anno, in primavera e in autunno, raccogliendo oggetti che le massaie non utilizzavano più. In cambio, el strascee forniva le donne di soda, lisciva o pani di sapone da bucato.
Il detto “El vusa mè un strascé” viene usato per indicare una persona che urla come un matto.
EL TRUMBÈ
Era l'idraulico, che lavorava sulle pompe a mano, dette trombe, che rifornivano d'acqua ogni cortile. Questo nome pare derivasse dalle vecchie fontane pubbliche milanesi, i cui erogatori rappresentavano delle facce con espressione simile a quella che assumono i trombettieri, nell'atto di suonare il proprio strumento.
E ancora:
Il Cadregat, Quel dei Magioster, El Gigi de la Gnaccia, El Lampadèe etc.
EL
LAURÀ
A
chi sa fa, ghe tocca de sgobbà.
Tocca
sempre faticare a chi sa far bene il proprio mestiere. Le persone
capaci provano fastidio nel vedere un lavoro fatto male e si sentono
costrette ad intervenire, anche quando non sarebbe compito loro.
Tucc
i mestee gh'hann la soa malizia.
Ogni
mestiere ha la sua malizia. Ossia trucchi e segreti particolari per
ottenere il miglior risultato. È
dalla conoscenza di questi segreti che si vede la capacità
professionale di una persona.
On
mestee l'è on granee.
Un
mestiere è un granaio. La competenza nello svolgere il proprio
lavoro, è la ricchezza più grande di cui si possa disporre.
L'è
on gran badee, chi se vergogna del so mestee.
Chi
si vergogna del proprio lavoro è uno sprovveduto. Infatti anche il
lavoro più umile, se svolto onestamente, porta onore e rispetto a
chi lo pratica.
Lettura Consigliata:
I mestieri di Milano volume I e Volume II
Inventario della Memoria Ottocento - Novecento
Francesco Ogliari
Ed Selecta
2010 - 80 pag + 80 pag
Lettura Consigliata:
I mestieri di Milano volume I e Volume II
Inventario della Memoria Ottocento - Novecento
Francesco Ogliari
Ed Selecta
2010 - 80 pag + 80 pag
Leggi questo libro per scoprire i vecchi mestieri di Milano e come venivano chiamati in dialetto!
Bellissimo, grazie
RispondiEliminaGrazie per l'apprezzamento!
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