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giovedì 7 marzo 2013

Brianza: assaggio di storia

BRIANZA

ASSAGGIO DI STORIA

Nel Libro II delle Storie scritte dallo storico Polibio e che trattano il periodo tra il 264 e 146 a C., si racconta che i Celti, venuti a contatto con gli Etruschi, li attaccarono e occuparono i loro territori. La popolazione più importante che li costituiva erano gli Insubri.
Dal X al V secolo a. C. tutta l'area subalpina era stata interessata dalle migrazioni celtiche. Fu solo a partire dal 222 a.C. che la zona venne romanizzata.
Le campagne briantee erano suddivise amministrativamente per civitas, pagus e vicus, derivanti da struttura celtica. Civitas indicava l'appartenenza tribale; il pagus era il distretto territoriale delle civitas e il vicus una sottodivisione del pagus. Monza era uno dei vicus agricoli maggiormente importanti e divenne centro urbano e commerciale durante l'epoca longobarda. Con il passare del tempo e lo sviluppo del Cristianesimo, i pagus divennero Pievi, centri comunitari, veri e propri organismi amministrativi nell'organizzazione ecclesiastica.
Dai testi di Strabone, Plinio e Varrone si apprende che il territorio lombardo era abbondante di miglio, di frutteti, di boschi di querce che offrivano ghiande per l'alimentazione intensiva dei maiali. Il vino era uno dei maggiori prodotti locali e le rape erano dopo il vino e il frumento il terzo frutto della Transpadana. In Brianza i terreni erano dati da coltivare a fittavoli che operavano una sorta di divisione del lavoro, con un miglior sfruttamento delle capacità produttive del suolo. In questo modo si consolidava un ceto contadino attivo e capace che avrebbe garantito per secoli la fertilità della terra. La Brianza era poi considerata ottimo punto d'intermezzo per la comunicazione con l'Europa Centrale.
Dall'VIII d.C. il territorio fu invaso dagli Ungari. Per difendesi sorsero i primi castelli e il fenomeno dell'incastellamento ancora ben riconoscibile in diverse zone della Brianza. Inizialmente una semplice cinta muraria custodiva al suo interno un nucleo di modeste abitazioni. Furono aggiunte poi le torri.
Nel 962 Ottone di Sassonia fu incoronato imperatore. L'intesa con il papa fu formalizzata attraverso il privilegio ottoniano, secondo il quale clero e popolo romano erano dichiarati liberi nell'elezione del papa. A capo di molte città furono posti diversi vescovi-conti, investiti dall'imperatore del potere statale e giudiziario. Un esempio fu Ariberto d'Intimiano che possedeva la corte omonima presso Cantù.
 
Nel 1158 fu incoronato re d'Italia Federico Barbarossa. L'imperatore rivendicò Monza che divenne sede imperiale. Qualunque atto ostile a Monza sarebbe stato considerato un attacco allo stesso imperatore. La città rivendicava da secoli la propria autonomia ed era sempre nodo stradale d'importanza strategica verso le Alpi. Nel 1167 fu creata la Lega Lombarda formata da Milano e dai Comuni lombardi, veneti ed emiliani ad eccezione di Torino, Asti, Como, Pavia, Cremona e Monza, con l'obiettivo di sconfiggere l'imperatore. Lo scontro finale avvenne a Legnano il 29 maggio 1176 con la vittoria dei Milanesi. Si affermò il Comune e Monza perse la sua autonomia. Nei secoli successivi il territorio fu protagonista delle numerose lotte tra fazioni guelfe (Torriani - chiesa) e ghibelline (Visconti – imperatore). Monza divenne una continua città viscontea a partire dal 1324 e Galeazzo Visconti ne fece costruire il castello.
 
Nel 1450 incominciò il potere sforzesco. Francesco Sforza confermò gli antichi privilegi monzesi. Secondo volontà di Galeazzo Maria, nel 1470 ebbe origine l'industria serica con la promozione della piantagione dei gelsi per l'allevamento dei bachi da seta. Rispetto a Milano, la Brianza fu più favorevole per la manodopera a buon mercato, condizioni lavorative migliori, maggiore disponibilità di materia prima. Dopo la sconfitta sforzesca, la città di Monza iniziò ad essere infeudata a famiglie vicine al potere in atto. L'importante era riuscire a mantenere la propria autonomia e una prosperità economica. In epoca spagnola, infeudata alla famiglia De Leyva, Monza tornò ad essere un feudo imperiale. San Carlo Borromeo cercò di riformare la chiesa anche in Brianza e portare rito ambrosiano a Monza. Non ci riuscì. Oggi la Brianza situata nella provincia di Lecco fa parte dell'arcidiocesi di Milano e segue il rito ambrosiano, Civate è di rito romano pur appartenendo all'arcidiocesi di Milano.
Nella Brianza situata in Provincia di Como, i comuni del decanato di Cantù, Mariano Comense, Asso-Canzo, fanno parte dell'arcidiocesi di Milano e seguono il rito ambrosiano, mentre i comuni afferenti ad altri decanati appartengono alla diocesi di Como e seguono il rito romano.
Nella provincia di Monza e della Brianza, i comuni della Brianza ex milanese sono di rito ambrosiano, mentre Monza, Brugherio e Villasanta, in considerazione di peculiarità storiche, seguono il rito romano. A Monza Parco la suddivisione tra i due riti segue il tracciato di viale Cavriga, che unisce le due porte principali del Parco, Porta Monza e Porta Villasanta: a nord del viale si segue il rito ambrosiano e a sud quello romano. Nella provincia di Monza e della Brianza anche Cornate d'Adda, Busnago e Roncello sono di rito romano. I comuni brianzoli rimasti nella provincia di Milano fanno parte dell'arcidiocesi di Milano e sono di rito ambrosiano tranne quelli del decanato di Trezzo (Grezzago, Pozzo d'Adda, Trezzano Rosa, Trezzo sull'Adda e Vaprio d'Adda) che pur facendo parte dell'arcidiocesi di Milano, seguono il rito romano.
 
Durante il '600 molte famiglie nobili milanesi acquistarono terreni agricoli nel contando brianteo, erigendo numerose ville di delizia, utilizzate tra l'estate e l'autunno, stagioni dei raccolti agricoli. La nuova nobiltà sostituì i feudatari che per necessità od estinzione, ponevano in vendita i loro beni. Un esempio concreto è la famiglia Durini, mercanti di Como, che s'impossessò del feudo monzese.
Le guerre tra Spagna, Francia e alleati portarono però a una grande rovina e allo sviluppo dalla Brianza della peste del 1630.
In epoca austriaca con le riforme teresiane e di Giuseppe II, ci fu un progresso economico, culturale, sociale, riformando soprattutto le precedenti e arcaiche organizzazioni statali e municipali, l'assistenza, la scuola.
Si riprese l'agricoltura con il grano, la gelsicoltura, la trasformazione del filo di seta, la produzione di cotone e lino, i pizzi di Cantù, la lavorazione del legno a Lissone.
 
Nel 1796 Napoleone entrò in Milano e nei territori circostanti, dichiarando decadute le istituzioni austriache.
Nel 1802 fu costituita la Repubblica Italiana napoleonica.
Dal 1814 al 1859 le terre lombarde e venete furono governate dall'Austria. Continuando la tradizione teresiana e di Giuseppe II, mantenendo il giusto del sistema centralistico napoleonico, furono create le condizioni che avrebbero portato allo sviluppo di un nuovo progresso.
Il 17 agosto 1840 fu inaugurata la linea ferroviaria Milano-Monza. Anche la Brianza fu in prima linea durante le lotte risorgimentali. Il 17 giugno 1859 Monza accoglieva la vittoria di Vittorio Emanuele II.
Nel 1890 entrò in funzione il Canale Villoresi, ideato dall'omonimo progettista, con l'obiettivo di portare acqua nei campi della Brianza dal Lambro e dal Naviglio della Martesana.
Tra '800 e '900 i grandi centri della Brianza furono colpiti dallo sviluppo industriale. Il settore tessile, il cappellificio, la produzione cotoniera, il mobilificio, l'industria siderurgica cominciarono a prendere il posto dell'agricoltura.
Nel 1892 il Partito Socialista fu fondato a Milano. Già dal 1893 una Camera del Lavoro era in attività a Monza. 
 
Il 29 luglio 1900 re Umberto I di Savoia fu assassinato a Monza dall'anarchico Gaetano Bresci.
Allo scoppio dell 1ª guerra mondiale nel 1914, con la chiusura dei mercati esteri, il tenore di vita dei Brianzoli scese a livelli bassissimi nonostante i miglioramenti salariali ottenuti negli anni precedenti. Tornarono in vita mestieri antichi e contadini.
Nelle prime elezioni del dopoguerra si affermò la realtà dei partiti di massa socialista e popolare.
Durante gli anni della 2ª guerra mondiale, nacquero in Brianza le guerriglie partigiane, in seguito furono gli anni della ricostruzione e del boom economico.

scena casino di caccia vimercate

SI DICE DI BRIANZA...
Le terre sono fertili, grasse, acquose; sono costituite da campi, vigne, selve, che offrono prodotti e redditi modici ma sicuri. Plinio

La Brianza è il paese più delizioso di tutta Italia, per la varietà delle sue vedute, per la placidezza dei suoi fiumi, per la moltitudine dei suoi laghi, ed offre il rezzo dei boschi, la verdura dei prati, il mormorio delle acque, e quella felice stravaganza che mette la natura ne' suoi assortimenti, insomma in questo vaghissimo paese, ovunque si porti lo sguardo, non si scorgono che paesaggi ornati di tutte le grazie campestri, la cui contemplazione produce quei momenti di dolce meditazione che tengono l'animo in grato riposo. Stendhal

Tutti i pittori milanesi da Segantini a Meloni hanno trovato ispirazione nei colori brianzoli. Per la mia pittura la luce brianzola è stata come un detersivo del colore che mi porto dalla Sicilia. Salvatore Fiume

La Brianza mi piace. Mi piace per un'infinità di cose. Intanto perché esiste una tradizione culturale molto importante. Pensiamo per esempio solo a Manzoni, la cui vita, oltre che le sue opere ha avuto come teatro la Brianza. Poi occorre ricordare i musicisti, alcuni dei quali stranieri, che hanno soggiornato qui e che qui hanno composto. Ponchielli, Catalani, Gomez e molti altri. Infine, per la mia ispirazione artistica, certi fatti hanno influito, anche indirettamente, sulla mia arte. Certi tramonti, l'estate, l'inverno, il verde, gli alberi, i laghi, il panorama delle Alpi con la visione del Monte Rosa indubbiamente hanno contribuito alla mia pittura di oggi. Aligi Sassu



Lettura consigliata:
La nostra terra - Storia di Monza, della Brianza e dei territori limitrofi - AA VV
ll Giorno - Gruppo Bancario Credito Valtellinese - 1996 - 345 pag

Brianza - Significato, confini, fiumi

Leggi questo libro per approfondire meglio la storia della Brianza!
 
 
Scopri gli altri articoli nella Biblioteca di Laura MB


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