ANTONIO MANCINI
L'artista
Il Secolo XX
Gennaio 1911
Anno X - N°1
Nella serie dei maggiori artisti contemporanei che il Secolo XX va pubblicando, non deve mancare un pittore dei più grandi e più originali, non deve mancare Antonio Mancini, che ancora giovinetto destò la meraviglia di Domenico Morelli, il maestro dei maestri, famoso anche all'estero. E' forse l'unico artista contemporaneo del quale finora non s'era mai pubblicato un profilo, né in giornali quotidiani, ne in riviste. Spirito indipendente e scontroso, egli rifugge da ogni réclame e si annoja quasi che si parli di lui e non si confida facilmente coi giornalisti e coi critici d'arte. Arturo Lancellotti, l'autore di questo articolo, è uno dei pochi che sia nelle sue grazie e possa avvicinarlo spesso, onde la ricchezza di notizie e di aneddoti sconosciuti a qualunque altro che egli ha potuto riunire in queste pagine [...]
L’ORIGINALITÀ DELL'ARTISTA
La qualità peculiare dell'arte di Antonio Mancini è la plastica riproduzione del vero. Guardate uno dei suoi quadri, qualunque esso sia. E questa verità, alla quale egli presta tutte le risorse della sua smagliante tavolozza, dà ai quadri di lui un carattere ben definito per cui non possono confondersi con quelli di nessun altro pittore. Tale la ragione precipua del successo.
Le sue figure spiccano sulla tela in tutta l'armonia della linea e del colore. Il volto, le mani, hanno la morbidezza, la flessibilità, l'intonazione della carne; le stoffe, nel loro aspetto ruvido o delicato, non si mascherano dietro alcuno artificio; e se nel secondo piano del quadro ci sono fiori o mobili, noi li troviamo resi con non minore sincerità. [...] Antonio Mancini è capace di ripetere in parecchi esemplari un identico tema, è capace di mettere accanto a una caratteristica e pensierosa figura di vecchio un prosaico fiasco di vino.
Questo può provare che il soggetto è per lui cosa del tutto secondaria, cosa estranea alla pittura, la quale deve vivere per energia propria, per un'energia che nessun tema le potrebbe, da solo, mai dare.
I PRIMI SUCCESSI
Antonio Mancini è nato a Roma il 2 novembre 1852. A tredici anni si trasferì a Napoli con tutta la famiglia, e dopo aver, per qualche tempo, costretto dal bisogno, lavorato da indoratore, cominciò la sua educazione artistica a quell'Istituto di Belle Arti sotto la guida di Domenico Morelli e dello scultore Lista, il valoroso maestro di Gemito e d'Orsi.
Egli fu un ingegno precoce. Nato pittore, i suoi primi studi rappresentarono, più che la promessa, l'affermazione del suo straordinario temperamento. E cominciò a trovare ammiratori non solo fra i compagni ma anche fra i maestri. Domenico Morelli si fermava spesso, all'Accademia, a contemplare quanto produceva il prodigioso fanciullo.